Flebolinfologia

Flebolinfologia

La Flebologia è una branca dell'Angiologia, che s'interessa della fisiopatologia del sistema venoso.
Patologie più comuni:
  • vene varicose varici
  • angiomi ( patologie dei capillari)

    La Flebologia si occupa anche della prevenzione e delle complicanze di queste patologie, tra cui gli eventi flebotrombotici o tromboflebitici (stessa patologia ma provocata da cause diverse) e le ulcere varicose degli arti inferiori che si manifestano con lesioni, dolore, sanguinamento e gonfiore in corrispondenza delle caviglie e che spesso richiedono un ricovero ospedaliero.
  • flebolingfologia servizi e titolo
    Solitamente una visita flebologica è richiesta nel caso in cui l’angiologo noti problemi alla circolazione degli arti inferiori o riscontri la presenza di varici o capillari. L’anamnesi fornisce informazioni sulla storia clinica del paziente, sui suoi precedenti disturbi, generali e venosi, e sui fattori di rischio. Durante la prima ispezione viene identificata la presenza di varici e/o capillari, gonfiori, disturbi o anomalie e, in seguito alla palpazione in posizione eretta, seduta e sdraiata, si esegue un esame ecografico (EcocolorDoppler).

    Orario di apertura

    Lunedì - Venerdì 8:00 - 12:30 | 15:00 - 19:00
    Sabato8:00 - 12:30

    Le nostre visite

    Trattamento body action, lipolaser con ultrasuoni e radio frequenza
    Bendaggio multistrato alla colla di zinco
    Medicazione per ulcere venose

    FAQ

    Indipendentemente dalle cause che hanno determinato la formazione dell’ulcera (traumi, deficit del circolo venoso), per ottenere la guarigione della lesione sono necessari:

    Un apporto ottimale di ossigeno;
    Una completa detersione della lesione;
    Una stimolazione cellulare;
    Una buona perfusione ematica

    Va altresì ricordato che il tasso di recidive delle ulcere è altissimo, stimato tra il 45% e il 60%, e che la gestione dei pazienti è molto complessa.
    Il paziente, soprattutto se affetto da insufficienza venosa cronica o sindrome post-trombotica, spesso dovrà curarsi per tutta la vita.

    L’elastocompressione è a tutti gli effetti la più importante misura terapeutica che il paziente dovrà osservare per sempre.
    Molte ulcere potrebbero essere evitate con un’adeguata prevenzione ed educazione dei pazienti

    Anche dopo la comparsa di ulcere, una diagnosi precoce e un appropriato trattamento possono ridurre la durata dell’ulcera e le possibili recidive.

    Per permettere la normale completa cicatrizzazione della lesione, è necessario eliminare la causa che impedisce la corretta vascolarizzazione della ferita.
    Innanzitutto va riconosciuta la patologia che ha scatenato l'ulcerazione, e deve essere fatta un’opportuna terapia medica di supporto.

    Deve essere eseguita la medicazione della lesione trofica insieme a una corretta cura e igiene della cute per mantenere la zona lesionata il più pulita possibile e per trattare la cute perilesionale che è sempre infiammata.

    Va applicata una corretta elastocompressione tramite bendaggio o uso di tutori elastici per un ottimale riduzione dell’edema.
    Il bendaggio dell’edema è un altro procedimento che consiste nell’applicare un bendaggio grazie al quale aumentare la velocità di circolazione della linfa e del sangue riducendo così l’edema.

    Le bende utilizzate sono elastiche e la memoria dell’elastico mantiene una pressione costante quando a riposo ma favorirà l’espansione muscolare a lavoro.

    Il bendaggio multistrato permette di fissare un bendaggio senza usare bende adesive, sostenendo una compressione ottimale dell’arto.
    Prevede l’applicazione di diversi strati di bende in base alla terapia più idonea per il paziente, fino ad arrivare a 4 strati. Grazie ai diversi strati è possibile inoltre assorbire una maggior quantità di sudore permettendo il mantenimento del bendaggio per un lungo periodo prima di doverlo cambiare.

    Solitamente un tipico bendaggio multistrato viene effettuato applicando come primo strato una protezione per la cute. Sopra questo viene inserito del materiale da sottobendaggio ed infine, nei rimanenti strati, viene applicata la benda elastica.
    Assolutamente no, durante il trattamento si potrebbe provare una piacevole sensazione di calore. Inoltre sarete sempre sottoosservazione della dott.ssa e della sua assistente.